Un ricordo del matrimonio tra Giuseppe e Carla : Salmo Nuziale scritto da Luigi Commissari

Salmo nuziale
E’ questo un radicato
albero nel prato del paradiso.
Sempre lì alzato, pur quando
avesse perduto le foglie, pur
quando le specchianti acque lungo
il loro transitare
diventassero mute delle immagini
d’ogni florida valle.

Quest’albero è vivo adesso nell’oro
della luce nel dono
della nuziale edera sopra il volto
dell’una e dell’altro, dell’uno
e dell’altra per felici insieme stringerli,
cominciando dalle radici.

Non si spezza quest’albero
nei torchi delle tempeste.
Resiste sempre avvinghiato, sia
accarezzato e in deste brezze
fiorito, sia spogliato, a braccia
alzate nel segno infinito
e disadorno della croce.

E’ un albero e l’amore la sua linfa.
I rami abbracciano il mondo
e lo placano di baciata
attesa e d’ombra mormorante
per far lieti i vagiti
di novello respiro, di parola
sua in melodia sperata.

Quest’albero beve alla pura
fontana della Roccia
risorta, alla dura ferita, quella
poi sanata nell’alba.

Sgorga e risorga quella vena
d’acqua qui elargita.
Essa sorsi mormora di vita,estasi
di gioia nella terra desolata.

Fu scritto nell’atmosfera del matrimonio religioso di Carla e Giuseppe a Roma. Nel giardino
antistante la villa dei missionari, aperta alla campagna, dominavano grandiosi alberi. L ‘albero è
quello dell’Eden e insieme dei due legati nel/ ‘amore. In esso si identifica pure l ‘albero della Croce
– Resurrezione

Carla